Il termine pranayama letteralmente significa controllo del prana o energia vitale.
La respirazione è talmente fondamentale per la sopravvivenza che diventa un gesto naturale, questo come ogni cosa fatta in maniera automatica spesso viene trascurata ed eseguita superficialmente. Con la respirazione introduciamo nei polmoni l’ossigeno che tramite i capillari passa direttamente nel sangue, questo lo trasporta in tutto il corpo permettendo alle cellule di rigenerarsi completamente. Esistono tre tipi di respirazione. Quella addominale, utilizzata soprattutto dai neonati, è una respirazione corretta, tranquilla, che permette anche la stimolazione degli organi addominali. Peccato che con il passare degli anni venga “abbandonata”, anche a causa dello stress che provoca una contrazione del plesso solare, situato all’altezza dell’ombelico, questo fa sì che la respirazione diventi toracica, più superficiale. Questo tipo di respirazione è troppo corta e non permette un adeguato apporto d’ossigeno al corpo, e la terza respirazione è quella clavicolare, tecnicamente la continuazione della respirazione toracica. Nello yoga, l’unione di queste tre respirazioni viene chiamata respirazione profonda, questa, se fatta correttamente, apporta una grande quantità d’ossigeno all’interno del corpo e aiuta a calmare i battiti del cuore. Inoltre, apportando una buona ossigenazione al cervello, aiuta a rilassare la mente calmando tutto il corpo, agendo sul rilassamento del sistema nervoso.
Gli esercizi di pranayama vengono fatti attraverso la respirazione. A livello fisico stimolano gli organi e i muscoli addominali, sviluppano la capacità polmonare, eliminano le tossine migliorano la circolazione sanguigna. A livello più sottile, risvegliano l’energia vitale o la riequilibrano, a seconda dell’esercizio praticato, inoltre aiuta a sviluppare la concentrazione e la chiusura dei sensi all’interno, creando la giusta preparazione alla pratica dello yoga o alla meditazione.
Il pranayama è particolarmente indicato per chi soffre di asma o di problemi respiratori in genere e per chi pratica attività subacquee, perchè sviluppa la capacità polmonare, per chi soffre di stress o depressione perchè controllando il respiro si può arginare lo stato di stress sia fisico che emotivo.
Si pratica in posizione seduta a gambe incrociate e con l’utilizzo dei mudra (sigilli), che aiutano a canalizzare e direzionare il prana (eneria vitale) all’interno del corpo.